IL LUNGO INVERNO DEI LAGER
La scelta di Resistere “dura prigioniero”
Così un internato a Wietzendorf,
Umberto Zanolli, sinteticamente
esprime questa
quotidiana durissima lotta:
“quattrocentoventisei –
ottantasette
non più uomo: numero
bucce di marce patate
rape bianche gialle e rosse da
foraggio,
margarina qualche grammo
pan di paglia triturata
segatura d’alti fusti iperborei
acqua e sale.
Poco perché tu viva,
troppo perché tu muoia.
“Dura prigioniero”.
E gli italiani durarono tra la
meraviglia e la rabbia degli
stessi carcerieri.
A.N.E.I. Rivista “NOI DEL LAGER”
marinaraccanelli
/ 7 febbraio 2016difficile fare un commento. sono parole che gridano in silenzio
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marinaraccanelli
/ 7 febbraio 2016L’ha ribloggato su poesie e altroe ha commentato:
Un articolo di Papagena che, ancora una volta, ci porta a guardare in faccia una realtà poco nota, quella degli internati militari nei lager; a questo proposito, consiglio caldamente anche il seguente post, “cucito” con competenza e sensibilità:
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